Come ottenere più risparmio e rendere più affidabili le Unità di Trattamento Aria

Le Unità di Trattamento Aria (UTA) sono utilizzate negli edifici e negli impianti industriali per mantenere condizioni di benessere termoigrometrico ottimali, cioè temperatura e umidità idonee o IAQ (Indoor Air Quality). Gli impianti garantiscono un certo numero di ricambi d’aria nell’arco della giornata. Questi vengono stabiliti al momento della progettazione sulla base della normativa che sancisce quale debba essere la soglia massima di tolleranza all’anidride carbonica indoor. Ma come ottenere più risparmio e rendere più affidabili le Unità di Trattamento Aria?

La direttiva europea ErP sulle UTA

Secondo gli ultimi dati di Assoclima, il 2017 è stato un anno positivo per le UTA. Queste hanno registrato un +29,1% a valore e un +15,8% a volume. L’incremento quasi doppio del valore rispetto al volume indica un’attenzione crescente nella ricerca di efficienza degli impianti, probabilmente dovuta all’entrata in vigore, a partire dal 2016, della direttiva europea ErP (Energy related Products) che, con riferimento alle Unità di Trattamento Aria, ha introdotto degli standard specifici per quegli impianti in cui lo scambio d’aria avviene a beneficio di persone.

Agli standard minimi in termini di efficienza energetica del 2016, poi, si sono aggiunti quelli più elevati che l’Unione europea ha previsto a cominciare dall’inizio del 2018. Questa è la ragione per cui l’industria della fornitura delle UTA oggi spinge verso soluzioni orientate alla riduzione dell’incidenza dei costi di produzione del vettore energetico mediante il miglioramento delle prestazioni che può avvenire tramite inverter o con la sostituzione di sistemi obsoleti a favore di altri maggiormente efficienti.

Un tool per il monitoraggio delle UTA

Per quanto un impianto possa essere moderno, occorre un tool integrato comprensivo di hardware e software che consenta comunque di aumentare il risparmio, garantisca la sua affidabilità identificando preventivamente eventuali deviazioni di comportamento energetico, e incrementi la capacità di gestione del sistema da un punto di vista diagnostico con un supporto in tempo reale alla risoluzione delle anomalie. Generalmente questa tipologia di asset si avvale di modelli predittivi, basati su carte CuSum, con i quali confrontare i dati raccolti al fine di mettere in luce scostamenti dalle prestazioni ritenute corrette. I modelli predittivi per le Unità di Trattamento Aria si focalizzano su tre voci principali: dati di consumodriver energeticiobiettivi. Possono concentrarsi sull’intero impianto, sulla centrale di generazione, sulla singola UTA, sugli utilizzatori e su ciascun reparto. Analizziamoli, di seguito, uno per uno.

I modelli predittivi per le Unità di Trattamento Aria

Il modello globale d’impianto verifica l’energia elettrica consumata dalle UTA mettendola in relazione a: unità di prodotto realizzate, temperatura esterna, umidità dell’aria esterna, temperatura e umidità dell’aria di ricircolo. Permette così di identificare le macro-variazioni nell’efficienza globale dell’impianto. In questo modo si ottiene un primo riscontro sull’adeguatezza delle modalità di uso e gestione delle UTA e degli utilizzi finali dell’aria.

Il modello della centrale di generazione controlla i dati di consumo rispetto all’aria erogata dalle UTA, alla temperatura esterna e all’umidità dell’aria esterna. L’obiettivo è quello di individuare le variazioni nell’efficienza delle UTA causate sia da problemi tecnici sia da inadeguate modalità di gestione. Un obiettivo identico a quello che si raggiunge con riferimento a un unico impianto con il modello della singola UTA.

Il modello degli utilizzatori, invece, mette sotto la lente l’aria erogata dalle UTA in base alle unità di prodotto realizzate, ai turni lavorati/mese, alla temperatura esterna e all’umidità dell’aria esterna. Riesce ad accertare i cambiamenti nell’efficienza di utilizzo dell’aria determinati da problemi tecnici dell’impianto di distribuzione o da modalità di gestione poco efficienti.

Il modello dei singoli reparti, infine, verifica la quantità d’aria inviata al reparto specifico parametrandola alle unità di prodotto realizzate. In tal modo indica le variazioni nell’efficienza di utilizzo dell’aria in ciascun reparto che, solitamente, derivano da una gestione non idonea.

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